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La quinta tappa del Tour de France 2014 la Ypres – Arenberg Porte du Hainaut ha portato una clamorosa sorpresa che era nell’aria almeno dal giorno prima, la caduta e il ritiro del favorito della vigilia, l’anglo-keniota campione uscente Chris Froome.
Nell’articolo di presentazione del tour avevamo parlato di “condanna” a vincere per Froome, questo tour più che una condanna per lui si è rivelato una maledizione, fin dall’inizio si è avuta l’impressione che qualcosa non andasse, poi tre cadute in due giorni, una nella quarta tappa, due nella terribile quinta, l’ultima, rovinosa, lo costringe al ritiro, le immagini di membri dello staff della sua squadra, la Sky, che concitatamente gli offrono una nuova bici senza accorgersi di quanto il campione sia provato sia a livello fisico che psicologico sono emblematiche di come questo sia il fallimento di una squadra che troppo ha spinto l’uomo Froome.
Abbiamo aperto col fallimento, di questo si tratta, almeno relativamente a questo Tour, di Froome, era doveroso, ma questo non sminuisce la grande partenza del siciliano Vincenzo Nibali e della sua squadra, il team kazako Astana Pro Team, con una vittoria nella seconda tappa (la York-Sheffield) e il capolavoro nella tremenda quinta tappa (tremenda per le condizioni meteorologiche estreme, freddo e pioggia in una frazione già temuta per i tratti sul famigerato pavè) in cui è arrivato letteralmente scortato dal compagno di squadra Fuglsang a soli 19 secondi dal vincitore, portando il vantaggio in classifica generale sull’altro favorito, Alberto Contador, a un non decisivo in questa fase iniziale ma incoraggiante 2′ 37”.
Certo il massacrante Tour de France è appena agli inizi ma molto ci è piaciuto l’atteggiamento del siciliano dopo questa tappa terremoto per gli equilibri del Tour (una caduta ha messo fuori gioco anche Cavendish di cui avevamo parlato come favorito per aggiudicarsi il primato tra gli sprinter), Nibali ha dichiarato che per tre volte ha rischiato di cadere anche lui ma si è salvato grazie ad abilità e un po’ di fortuna, ci sembra che questo mix di consapevolezza dei propri mezzi e umiltà siano la ricetta giusta per continuare a raccogliere soddisfazioni in questo Tour 2014.