MUHAMMAD ALI: L’INIMITABILE

By
Updated: Agosto 3, 2014
Muhammad Ali

Dire che Cassius Marcellus Clay è stato uno dei più grandi pesi massimi della storia sfiora la superficie di ciò che ha rappresentato per lo sport e non solo, è stato indicato come personalità sportiva del secolo dalla BBC e sportivo del secolo da Sports Illustrated. Per molti è il più grande, dal punto di vista risultati sportivi non si può non dire che Alì nella sua carriera ha subito anche sconfitte, probabilmente non è stato il peso massimo più potente, certo è stato fra quelli più belli da veder boxare e più veloci, noi abbiamo preferito l’aggettivo inimitabile perché di Muhammad Ali (il nome che Cassius Clay prese dopo la sua conversione e l’adesione alla Nation of Islam di Malcolm X avvenuta subito dopo la prima conquista del titolo nel 1964 contro Sonny Liston)  ce n’è stato uno e nessuno sarà come lui.

Non è possibile separare Muhammad Ali e le sue idee dallo sportivo perchè Ali  le trascinò in ogni match, prima del primo contro Joe Frazier chiamarlo zio Tom fu una delle cose meno offensive che disse, Frazier non glielo perdonò e rimase una profonda antipatia fino alla morte, lui e il suo entourage dichiararono che le parole di Ali furono molto più dure di quel tanto che va bene per vendere biglietti.

Ali viene ricordato da chi l’ha conosciuto agli esordi come un ragazzo chiacchierone eppure timido, tra gli aneddoti quello della prima ragazza che lo baciò che ricorda la sua timidezza e come praticamente svenne per quel bacio oppure che era terrorizzato dalla paura di volare tanto che il suo allenatore dovette penare per convincerlo a recarsi a Roma per le Olimpiadi del 1960. Lo stesso allenatore ricorda però come quel ragazzo che non colpiva immediatamente come un predestinato fosse determinato a inseguire il suo sogno e fosse l’ultimo a lasciare la palestra.

Dal punto di vista della politica già alle Olimpiadi di Roma aveva le idee chiare sulle discriminazioni subite dagli afroamericani, si racconta che incontrando un pugile africano gli chiese se avevano mediomassimi in lizza perché “gli sarebbe dispiaciuto distruggere un fratello africano“. Poi c’è la leggenda della medaglia d’oro vinta che sarebbe finita in fondo al fiume Ohio appena tornato in patria, la verità è che probabilmente la medaglia fu semplicemente smarrita e Ali arrabbiato e deluso nel constatare che una medaglia non serviva a cambiare il modo in cui i neri erano trattati mise in giro o lasciò circolare la leggenda che l’avesse scagliata nel fiume per protesta.

Dal punto di vista sportivo va ricordato come nella sua lunga carriera (probabilmente troppo lunga) Alì sia stato l’unico peso massimo ad aver conquistato il titolo tre volte, è più grande chi non cade mai o chi cade e si rialza? Va anche ricordato come il primo titolo non gli fu strappato da un avversario sul ring e che Ali perse quattro anni  che potevano essere gli anni di picco della sua carriera, infatti essendosi rifiutato di rispondere alla chiamata alle armi dichiarando “nessun vietcong mi ha mai chiamato negro” venne privato del titolo, della licenza per boxare e del passaporto. Ali invece di scoraggiarsi passò i tre anni e mezzo di forzata inattività dalla primavera del 1967 all’autunno del 1969 a girare per i college parlando contro la guerra e dei diritti dei neri.

Muhammad AliAvevamo detto ora parliamo del boxeur ma questa vicenda  dimostra che non è possibile separare l’Ali uomo dal racconto della sua carriera. Tornando alla boxe: la leggenda di un pugile viene creata dai grandi combattimenti, nella sua carriera Muhammad Ali è stato protagonista di sfide leggendarie contro Joe Frazier (tre incontri , due per il titolo mondiale, il primo a  fu vinto ai punti da Frazier, gli altri due da Ali per KO) e contro George Foreman (il famoso rumble in the jungle, incontro per il titolo che si svolse in Zaire, dove Ali era popolarissimo).

Il match contro Foreman (30/10/1974) è uno dei più memorabili incontri nella storia della boxe,  Ali che era dato per sfavorito contro il campione in carica si presentò con un piano ben preciso in mente e lo portò a termine, in questo match inventò la strategia di rifugiarsi alle corde lasciando sfogare il proprio avversario per stancarlo, Foreman portò centinaia di colpi molti dei quali a segno e finì solo per stremarsi, all’ottavo round Ali piazzò una micidiale combinazione gancio sinistro diretto destro al volto che concluse l’incontro.

Dopo l’incontro Foreman, che si era rialzato al nove del conteggio dell’arbitro che dichiarò lo stesso il KO, disse che non aveva capito il segnale del suo allenatore sul momento di rialzarsi, ipotizzò anche che lo staff di Ali avesse allentato le corde del ring favorendo la sua tattica, ma alla fine ammise che fu superato sia dal punto di vista pugilistico che tattico.

Il terzo incontro contro Frazier (1/10/1975) fu ancora più duro, si concluse con un KO a favore di Ali ma dopo 14 durissime riprese, Ali lo definì “la cosa più vicina alla morte” che gli sia mai capitata. La parte finale della carriera di Ali è da dimenticare, non solo dal punto di vista sportivo per i match non memorabili ma soprattutto perché i  colpi ricevuti nei durissimi match ricordati sommati a quelli presi già in tarda (per un pugile) età possono essere stati quantomeno una concausa nello sviluppo del morbo di Parkinson.

Se nel 1978 la vittoria nella rivincita contro Spinks gli permise di essere l’unico campione dei pesi massimi a riconquistare (brevemente) il titolo per la terza volta, il match contro Holmes, affrontato da un Ali che già manifestava i segni del morbo e penò per ottenere l’autorizzazione a combattere, fu definito da un famoso giornalista “orribile… il peggior evento sportivo che abbia mai dovuto raccontare” e dall’attore Sylvester Stallone che era a bordo ring  “fu come guardare l’autopsia di un uomo ancora vivo“. Gli anni più tardi della vita di Ali sono segnati dal progredire della malattia ma non dalla diminuzione dell’affetto  del pubblico e ancora nel 2002 si recò in Afghanistan come messaggero di pace dell’ONU.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright

WIKI DATI BIOGRAFICI

Dati Biografici Muhammad Ali

Dati Biografici Muhammad Ali “FONTE WIKIPEDIA”

lASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *