Lindsey Vonn, donna da insegnare

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Updated: Marzo 5, 2016
VONN LINDSTEY

Lindsey Vonn è la sciatrice più vincente della storia, con le sue 76 vittorie in prove di Coppa del Mondo, ma non è per questo che molte copertine extrasportive sono sue. Non è nemmeno l’unica con un aspetto gradevole, in questo senso gli sport invernali propongono molto spesso ragazze che non sfigurerebbero su una passerella. Però la Vonn è di sicuro stata la prima capace di far uscire il suo sport dalla pagine sportive diventando un personaggio pop e trasversale, come a suo tempo fu Alberto Tomba per gli uomini. Quella dell’ultimo fine settimana a Soldeu è una di quelle imprese che resterà nella leggenda: vittoria in Super G il giorno dopo essersi procurata una frattura (micro, ma pur sempre frattura) al ginocchio: tutto vero, come dimostrato dalla risonanza magnetica che ha evidenziato la rottura del piatto tibiale. Non solo: dopo l’asportazione del liquido, per sgonfiare l’ematoma, spaventosa solo a vederla, usando ogni genere di tutori e fasciature la Vonn è scesa in pista anche per lo slalom, guadagnando punti per la combinata (è finita tredicesima) sciando in sicurezza. Ma questa è cronaca. La storia invece dice che questa donna (31 anni compiuti) del Minnesota, diventata una campionessa in Colorado, è molto di più di queste imprese di giornata, che ci strappano grida di meraviglia ma che in fondo abbiamo già visto tante altre volte perché i campioni sanno spingersi sempre all’estremo. Lei è diventata un modello anche per chi non mette e non metterà mai sci ai piedi, per la sua capacità di rialzarsi dopo le cadute (reali e metaforiche) e di farlo seguendo la propria filosofia e mettendo se stesso al centro del proprio mondo. Anche il gossip (la storia conTiger Woods, ad esempio) l’ha sempre vista come protagonista e mai come vittima, per questo Lindsey Vonn sarebbe un modello di donna da proporre nelle scuole. L’unica cosa da donna, nel senso deteriore dell’espressione, sembrerebbe l’uso del cognome del marito (oltretutto ex marito) invece del suo originario Kildow. Ma anche questo dettaglio le rende onore: il matrimonio era osteggiato da suo padre Alan, fra l’altro discreto sciatore, che aveva interrotto i rapporti con la figlia per riprenderli (adesso sono buoni) dopo il divorzio. Mantenere il cognome di un marito ‘esonerato’ altro non è stato che il difendere una sua scelta fatta contro il parere della famiglia. Lindsey Vonn, padrona del suo destino. In questo senso tutte possono diventare fuoriclasse, anche senza sciare in Coppa del Mondo sopra un frattura.

 

FONTE: GUERIN SPORTIVO

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