Juve: che noia che barba, che barba che noia…

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Updated: Gennaio 12, 2017

Ecco a voi, cari lettori, le tanto attese e sicuramente discusse percentuali del campionato italiano. Allacciatevi le cinture..

JUVE 99 %

ALTRE 1%

Articolo finito.

Proviamo a raddrizzarlo, dai.
Tutti noi conosciamo i motivi, ormai ripetuti fino alla nausea, di questa abissale distanza tra i bianconeri e il resto delle squadre italiane: stadio di proprietà, progettazione a lungo termine, “ossatura” italiana, grande tradizione, fame e mentalità vincente. Non facciamoci ulteriormente del male raccontando di come Inter e Milan si siano ridimensionate rispetto a 5-10 anni fa o di come Roma e Napoli, per quanto competitive, non siano minimamente paragonabili per tradizione e mentalità alla Vecchia Signora.
Proviamo invece, in questa prolungata e sconcertante noia, a mettere gli ultimi cinque scudetti in ordine di importanza sia dal punto di vista “storico” che psicologico, per il modo in cui sono arrivati e le emozioni che hanno regalato ai tifosi e simpatizzanti bianconeri.

1)Campionato 2011-2012: c’è poco da dire. Primo anno nello Juventus Stadium. Sulla panchina siede il nuovo allenatore Antonio Conte: dopo due settimi posti, entrare tra le prime tre sembra un’utopia di inizio stagione. La favorita Milan, dopo la sfida-scudetto del gol annullato a Muntari, perde terreno e una Juve imbattuta in tutta la stagione festeggia il proprio 28° scudetto. Capolavoro.

2) Campionato 2015-2016: dodici punti nelle prime dieci giornate escludono la Juve dalla lotta scudetto. Il terzo posto “sarebbe un miracolo”, dicono tifosi e osservatori. Poi arrivano 24 vittorie su 25 partite, il record di Buffon, il gol di Zaza contro il Napoli ed è rimonta storica. Quinto tricolore consecutivo e tutti a casa.

3) Campionato 2014-2015: “questa gara mi ha fatto capire che quest’anno vinceremo lo Scudetto”. La frase di Rudi Garcia al termine del polemico Juve – Roma del 5 ottobre invece di spronare i propri giocatori.. fa letteralmente incazzare i bianconeri, che non vedono l’ora di rispondere sul campo a provocazioni e polemiche sugli arbitraggi. Nonostante le molte energie spese nel sogno Champions, infrantosi a Berlino contro i galattici del Barça, lo scudetto non è un dettaglio da poco. E arriva senza neanche troppa suspense, giusto per non perdere il vizio.

4) Campionato 2013-2014: quello dei 102 punti, quello della terza stella, l’ultimo dell’era Conte,. Se non fosse stato per le dieci vittorie consecutive della nuova Roma di Garcia o per l’ottimo inizio del Napoli di Benitez..sarebbe stato un noiosissimo monologo. Stagione chiusa con l’amaro in bocca per via dell’inaspettata eliminazione in semifinale di Europa League contro il Benfica. La finale si sarebbe giocata proprio alla Juventus Stadium.

5) Campionato 2012-2013: l’unico avversario degno di nota è il Napoli di Mazzarri, ma è troppa poca roba per poter parlare di vera e propria concorrenza. La Juve, dopo l’inaspettato scudetto appena conquistato, parte tra le favorite. La squadra è meno brillante rispetto all’anno prima, ma più solida. Acquisti come quello di Pogba iniziano a darle una diversa dimensione. A fine anno arriva senza troppi problemi il 29° tricolore. E’ soltanto l’inizio di una vera e propria tirannia.

M.C.

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