Carlo Tavecchio è stato rieletto alla presidenza della FIGC. Come due anni e mezzo fa in occasione della sfida elettorale con Demetrio Albertini è stato decisivo il terzo scrutinio, con Tavecchio che ha ottenuto il 54,03% delle preferenze (275,17 voti), mentre l’altro candidato Andrea Abodi si è fermato al 45,97 % (234,08). L’Assemblea ha inoltre eletto Luca Galea come presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
Dopo l’intervento di Malagò, che ha espresso il suo disappunto in merito al mancato accordo per la scelta del presidente della Lega Serie A, in rappresentanza dell’Esecutivo UEFA ha preso la parola Peter Gillieron, presidente della Federcalcio Svizzera che ha anticipato il suo voto per il candidato italiano (Michele Uva) all’Esecutivo UEFA.
Sul palco dell’Hotel Hilton Rome Airport è stata poi la volta dei presidenti delle componenti, a cominciare dal numero uno dell’Associazione italiana arbitri Marcello Nicchi, che ha annunciato il voto della classe arbitrale a favore di Tavecchio: “Il presidente uscente ci ha consentito di lavorare in tranquillità, senza sottrarre un euro al nostro bilancio, ha combattuto contro gli episodi di violenza, ci ha aiutato a trovare uno sponsor. E poi è stata introdotta la Var. Per questo sosteniamo chi ci ha fatto del bene: votiamo Tavecchio, non abbandoniamo il suo progetto”.
Dopo gli interventi delle componenti, la parola è passata ai due candidati:
“Le Nazionali sono cresciute – ha sottolineato Tavecchio – così come la nostra credibilità a livello internazionale. Abbiamo un’organizzazione efficiente e conti in ordine, abbiamo fatto alcune cose e altre le dobbiamo completare. Abbiamo iniziato con i Centri territoriali, proseguiremo con lo sviluppo del Settore Tecnico. Abbiamo investito denaro e attenzioni sul calcio femminile, proseguiremo sulla strada del potenziamento delle Nazionali e sul ruolo delle società professionistiche. Ritengo di avere il necessario entusiasmo per portare avanti il mio compito”.
Ringraziando per la collaborazione Lega A e Lega B, Tavecchio ha confermato che si andrà avanti con la politica degli stage in Nazionale dedicati ai calciatori emergenti, ribadendo che per portare avanti la riforma dei campionati è necessario mettere da parte i personalismi: “Voglio ricordare le norme approvate sulla sostenibilità, il tetto alle rose e l’obbligo di schierare i calciatori cresciuti nei vivai. Tutti i punti del mio programma sono stati affrontati e sono felice di constatare che prima ero solo e ora in ottima compagnia. Il mio primo obiettivo è dare un forte impulso alle politiche giovanili”.
“Due anni e mezzo fa – ha ricordato Abodi – d’accordo con le mie società, scelsi Tavecchio. Pensavo sarebbe stato l’inizio di un percorso in cui ogni componente sarebbe stata parte integrante del sistema, ma mi sbagliavo. Riconosco a Tavecchio i successi internazionali, ma quanto davvero abbiamo promosso il nostro calcio all’estero? Vorrei essere il portabandiera di un calcio finalmente dignitoso. Caro Carlo – ha aggiunto rivolgendosi a Tavecchio – le cose le hai fatte con una struttura di grande valore e con compagni di viaggio che sono stati sempre leali. Sono affezionato all’uomo Tavecchio e sono soddisfatto che la campagna elettorale sia stata stata sostanzialmente corretta.