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Bisogna volare basso. Con i sogni e con i paragoni pressanti. Ma...
Messina – Acclamazioni, esultanza, incitamento hanno accolto Nibali a Messina, sua città natale, e lungo i 159 di tracciato pianeggiante con partenza a Pedara. Ma a esultare il 23enne Gaviria che con uno scatto fulmineo taglia per primo il nastro del traguardo, precedendo Mareczko e Bennet.
Solita fuga e solita vittoria in volata. La fuga come protagonisti il polacco Paterski e il russo Shalunov che vengono ripresi dal gruppo quando mancavano 3 chilometri alla fine. Ma l’episodio tragicomico si è verificato quando lo sloveno Lukas Pibernik al primo giro del circuito cittadino di 6 chilometri (a Messina ovviamente) ha creduto di aver vinto la tappa, alzando le braccia al cielo, quando mancava ancora un giro al traguardo. Si è girato, ha visto arrivare il gruppo compatto e si è rimesso a pedalare con speranze di vittoria azzerate. E così si arriva alla volata finale dove Gaviria si dimostra astuto, veloce. Intelligente e scaltro: non dando attenzione al fatto di avere Greipel incollato alla sua ruota, trova lo spazio per infilare Bennet e lanciarsi verso la vittoria.
In classifica generale maglia rosa sempre addosso a Bon Jungels che è seguito da Thoma a 6”, Yates a 10”, Pozzovivo, Nibali e altri corridori a 10”
Arrivo: 1) Fernando Gaviria (Qick step floors), 159 Km in 3h e 40’G; 2) Mareczko; 3) Bennet; 4) Greipel; 5) Bauhus: 6) Sbaragli.
Giovanni Monaco