DAL 10 AL 6: UNA SOSTITUZIONE E DUE SCELTE DOLOROSE

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Updated: Aprile 28, 2020

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Abbiamo lasciato i nostri lettori con una suspense durata quasi due anni. Ci siamo presi una lunga pausa di riflessione: nel frattempo Cristiano Ronaldo ha continuato a battere record su record e Messi si è concesso il lusso del sesto pallone d’oro. Così, per dire.
Vi abbiamo tenuti sulle spine con quel dubbio finale dal nome Zidane, candidato a sostituire uno dei dieci giocatori fin qui meritevoli dell’olimpo. Prenderà il posto di qualcuno?
Riassumiamo per punti:

-Cinque giocatori eletti con metodo aprioristico. Raccomandiamo la lettura della Critica della ragion pura a chi considerasse questa terminologia completamente estranea al proprio vocabolario. Autore Immanuel Kant, consigliamo l’edizione originale del 1781.
I cinque campioni, in rigoroso ordine sparso, sono: Cruijff, Maradona, Pelé, Messi e Cristiano Ronaldo

-Una rosa di candidati si è battuta per conquistare i cinque posti liberi e, al termine di un percorso più scientifico che sentimentale, siamo arrivati a definire i giocatori che faranno compagnia ai mostri sacri del calcio in questa top 10: G. Muller, Ronaldo, Platini, Di Stefano e Puskás.

-Ci siamo giocati un jolly dando spazio a un celebre escluso: sua maestà Zinedine Zidane. Sostituirà uno dei dieci sopra nominati?  

Non giriamoci troppo intorno. Zidane può sostituire uno tra Platini e Gerd Muller. Se per il suo connazionale vale la “sovrapponibilità” (ruolo molto simile), per quanto riguarda il tedesco il discorso è più semplice.
Il sesto marcatore di sempre – Muller – perde la sfida della qualità pura contro tutti i giocatori attualmente presenti nella top 10; in termini statistici compaiono inoltre ben tre attaccanti con più gol in carriera (Pelé, Puskás e Cristiano Ronaldo). Messi, subito dietro,  è pronto a un sorpasso che avverrà tra sole undici reti. Questione di giorni, una volta ripresi i campionati.
Preferiamo dunque togliere da questa top 10 lo straordinario attaccante tedesco i cui infiniti pregi sono già stati elencati nel precedente articolo. La sua gloriosa carriera lo lascia a un soffio dai leggendari dieci: tanto di cappello.

A voi la classifica inversa dalla decima alla sesta posizione.

***

10° Puskás: a giocare contro l’ungherese sono le minori immagini a disposizione rispetto ad altri di pari livello. Trofei, palloni d’oro e gol segnati sono dalla sua, ma anche in queste classifiche particolari viene sempre superato da qualcuno. Essere il decimo di sempre resta comunque un grande riconoscimento.

9° Platini: ha duellato con Maradona in anni d’oro del calcio italiano, vincendo praticamente tutto a livello individuale e collettivo, ma “perdendo” (e chi l’avrebbe potuta vincere?) la sfida diretta con il n.10 del Napoli, per molti irraggiungibile da ogni punto di vista. Gli applausi non bastano, inchiniamoci a Le Roi.

8° Zidane: il ripescaggio era dovuto. Se degli altri colleghi si è già parlato, di questa carriera per certi versi irripetibile ancora no. Zidane non giocava a calcio, Zidane danzava.
Ha trattato il pallone con un rispetto sacrale mai visto prima, fino a quell’ultimo mondiale che lo ha visto uscire di scena in malo modo, ma al termine di un mese in cui l’ispirazione è andata ben oltre i confini della logica. Ed ecco a Lei, maestro, il suo meritato posto tra i grandi.

Ronaldo: è un capitolo a parte. Tocca giustificarsi, tocca spiegare il “perché non di più”.
Ci sono tre anni della storia del calcio che, a nostro parere, lo situano tra il primo e il secondo posto di sempre. 1996, 1997 e 1998.
Immaginare una prospettiva, quindi un miglioramento, per quel ventenne/ventunenne fa impallidire. Come si poteva pensare di aggiungere qualcosa a quello che già ci aveva fatto vedere? Non avremo mai una risposta. Nessuno di questa top 10 – e quindi nessuno nella storia del calcio – ha mai raggiunto quel livello così presto.
Quel Ronaldo, per colpa dei maledetti infortuni, non lo si è più visto. Sfiorerà uno scudetto con l’Inter, trascinerà il Brasile alla vittoria del mondiale, giocherà nel Real dei galacticos e si fermerà comunque troppo presto. Sarà un campione indiscusso, ma al 60% di quello che avrebbe potuto essere. E in questa classifica la continuità è un fattore che ha un peso determinante.
Per essere il più forte di sempre non bastano tre anni da alieno.

6° Di Stefano: la maggioranza dei tifosi del Real Madrid si indigna a pensare che Cristiano Ronaldo possa superare quello che ancora oggi è considerato il giocatore più importante della storia merengue. Vince cinque Coppe Campioni consecutive e stabilisce record su record, battuti però prima da Raul e poi, per l’appunto, dal portoghese. 
E’ la scelta più impopolare fin qui compiuta e riguarda un mostro sacro che molti collocherebbero a occhi chiusi nella top 5. La motiviamo con due argomentazioni: una puramente statistica (meno gol segnati di tre dei cinque che a nostro avviso lo superano) e una che fa riferimento alla sua carriera in nazionale (prima Argentina e poi Spagna), non all’altezza della leggenda blanca.  

Si chiude qui il penultimo e forse più doloroso capitolo della serie, fatto di onori ma anche di esclusioni. 
Restano da collocare cinque giganti che hanno scritto pagine indelebili nella storia di questo sport. Sarà un vero e proprio ultimo atto.

M.C.

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