Non volare via Luciano, sei tu il nostro uomo di domani

By
Updated: Maggio 2, 2017

Sospesero i giochi,si spensero le luci e cominciò l’inferno,la gente corse a casa perché per quella notte ritornò l’inverno.Più o meno cosi cantava Lucio Dalla ne “L’Ultima Luna”, ed è più o meno quello che è successo alle 14.15 di domenica 30 aprile 2017,quando il signor Orsato di Schio ha fischiato la fine di quello che chiamiamo derby ma derby non è. Un altro sogno, un’altra utopia, un’altra speranza si è infranta così,come tante e troppe altre volte, e noi sognatori ci siamo sentiti traditi, come si può sentire tradito chi ha visto nella sera del suo compleanno degli uomini passeggiare 0-4 fuori casa nell’andata del sedicesimo di Europa League meno sedicesimo di Europa League che ci sia; come si può sentire tradito chi ha visto sempre gli stessi uomini andare a Napoli e farne 3 contro una squadra che da più di un anno non perdeva in casa;come si può sentire tradito chi ha visto quegli uomini fare il record di vittorie consecutive in casa;come si può sentire tradito chi ha visto uomini forti dai destini forti che credevano e volevano e onoravano e amavano il sogno,l’utopia,la Roma,e allora si che le luci c’erano,e i giochi nessuno li poteva sospendere perché eravamo noi a comandarlo il gioco;come si può sentire tradito chi veramente credeva che questo poteva essere l’anno buono,che adesso è ormai diventato tormentone e sfottò, ma per noi sognatori tormentone e sfottò non lo sara’ mai. Noi credevamo,ma poi sono arrivate le eliminazioni in coppa,prima Europa League e poi Coppa Italia,e comunque credevamo ancora,perché pure nel 2001 dalle coppe siamo usciti subito,e poi dopo Bergamo potevamo andare a -6,perché poi se Iturbe segna proprio la giornata prima del derby di Torino non può essere una coincidenza,s’è risvegliato appena in tempo per farci felici,e poi c’è la Champions che toglie energie e invece noi prepariamo una partita a settimana,e poi,e poi,e poi. E poi è stato come morire;di domenica col sole a mezzogiorno non possono morire i sogni,e invece sì,e nel peggiore dei modi tra l’altro,con quegli uomini che non solo non si dimostrano forti,ma neanche interessati al loro destino.Però non si butta via tutto,il nostro viaggio d’amore continua, c’è un secondo posto da difendere,e sulla nostra pelle abbiamo provato quanta differenza c’è tra arrivare secondi o terzi.Io credo che questi uomini restino comunque forti,e che il nostro sogno,la nostra utopia,non è finita,ma solo rimandata,magari solo di un anno,chissà.Allora bisogna ripartire dell’uomo forte dal destino più forte che ci sia,l’uomo che i destini forti e gli uomini forti li ha inventati;bisogna ripartire da Luciano Spalletti per continuare a sognare,semplicemente perchè ha dimostrato di essere la persona che più di tutti ama la Roma,con le sue parole e con i suoi comportamenti.Allora si che riprenderanno i giochi e potremo rivedere le luci;chissà se Lucio Dalla,quando scrisse l’ultima strofa per “L’Ultima Luna”, non pensasse proprio al suo quasi omonimo da Certaldo,”e volò via e volo via era l’uomo di domani”. Non volare via Luciano,sei tu il nostro uomo di domani.

Emanuele Taraborelli

lASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *